Alghe azzurre: il segreto nascosto dietro il futuro sostenibile degli alimenti Plant Based

Nel mondo sempre più attento alla sostenibilità e alla salute, un nuovo attore emerge sulla scena degli alimenti vegetali: l’alga azzurra, conosciuta scientificamente come cianobatterio.

Questa piccola entità acquatica sta guadagnando notorietà nei laboratori di ricerca e tra le imprese alimentari come una potenziale soluzione ai molteplici dilemmi dell’industria alimentare. La sfida principale rimane quella di replicare la consistenza e il sapore della carne, senza compromettere nutrizione e ambiente. Ma cosa rende queste microscopiche creature così speciali?

Da anni l’industria degli alimenti a base vegetale affronta sfide non banali, cercando di nascondere le evidenti differenze percepite dai consumatori rispetto alla carne tradizionale. Nonostante vari progressi, è chiaro che molti utenti preferiscono il gusto e la consistenza della carne animale. Per questo motivo, la ricerca è incessante. Prima di tutto l’industria ha storicamente fatto affidamento su fonti vegetali come soia e ceci, sottoposti a lavorazioni complesse e costose per cercare di avvicinarsi il più possibile a prodotti carnici. Tuttavia, questi processi comportano spesso una perdita di elementi nutrizionali importanti e una forte richiesta di energia.

Riuscire a emulare la texture e il sapore della carne è un compito difficile e non privo di insidie. Mentre il mercato degli alimenti vegetali è in espansione, molti prodotti continuano a rimarcare un forte distacco dalle controparti animali. La causa principale riguarda proprio le proprietà organolettiche della carne, che sono complesse da duplicare. La strada, pur essendo disseminata di sfide, potrebbe trovare una svolta proprio nell’adozione di nuovi ingredienti come le alghe azzurre.

Piccoli organismi, grande potenziale per l’alimentazione

Le alghe azzurre non sono solo un elemento di colore nei nostri laghi e fiumi, ma si rivelano essere portatrici di un potenziale enorme per lo sviluppo di nuovi alimenti. Rispondendo a un approccio sempre più orientato verso la salute e la sostenibilità, queste microscopiche creature acquatiche, con la loro straordinaria capacità di fotosintesi, possono rappresentare una ricca fonte di proteine e acidi grassi salutari.

Questi organismi, infatti, richiedono minime risorse per crescere, essendo capaci di prosperare con acqua, anidride carbonica e luce solare. La loro coltivazione presenta determinati vantaggi, come un’impronta ecologica ridotta e un’efficienza energetica di gran lunga superiore rispetto alle piante tradizionali. Pensiamo a quanto sia difficile coltivare piante come soia o ceci, che richiedono molta acqua e condizioni climatiche specifiche. Al contrario, le alghe azzurre potrebbero essere coltivate in diverse condizioni, adattandosi anche a locali subottimali per la tradizionale agricoltura.

Innovazioni nel processo di produzione

Una delle scoperte più interessanti arrivata dall’Università di Copenaghen riguarda tecniche innovative di ingegneria genetica. I ricercatori sono stati in grado di indurre le alghe azzurre a produrre una proteina dalla consistenza fibrosa, proprio come quelle che si trovano nei muscoli della carne. Questa potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione per il settore alimentare, aprendo la strada a una nuova generazione di alimenti a base di alghe.

Food plant based, il futuro della cucina (IlSovranista.it)

La manipolazione genetica potrebbe portare a prodotti alimentari più simili alla carne. Non solo, ma la semplicità del processo produttivo basato su alghe azzurre potrebbe ridurre significativamente l’impatto ambientale sociale del settore alimentare. Meno passaggi di lavorazione si traducono in maggior valore nutrizionale per il consumatore finale, ma anche in un abbattimento dei costi di produzione, un aspetto da non trascurare.

Un futuro sostenibile e ricco di possibilità

L’utilizzo di cianobatteri ha il potenziale di cambiare radicalmente la situazione attuale nel mercato degli alimenti vegetali. La richiesta di risorse per coltivarli è sostanzialmente ridotta rispetto all’agricoltura tradizionale, e l’ambito applicativo di queste alghe non si limita solo ai sostituti della carne, ma tocca anche integratori alimentari e cosmetici.

Gli scienziati non solo stanno lavorando per ottimizzare la produzione di queste preziose protine, ma anche per testare l’accettabilità da parte dei consumatori. Non è da sottovalutare il fatto che l’idea di consumare prodotti a base di alghe possa essere strana per alcune culture. Si dovranno superare reticenze e diffidenze, ma con la continua evoluzione delle scoperte scientifiche, ci si aspetta di vedere i primi prodotti sul mercato nei prossimi anni.

Il cammino è lungo e non privo di sfide, ma non v’è dubbio che il settore alimentare stia seguendo un cambiamento necessario, e l’alga azzurra potrebbe avere un ruolo centrale in questo slancio verso un futuro più sostenibile e responsabile. La ricerca prosegue e chissà, fra poco potrebbe trattarsi di un argomento di conversazione nei ristoranti e nei negozi di alimentari.

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