Giovedì 24 ottobre, Prime Video ha lanciato un nuovo film d’azione dal titolo intrigante: Canary Black.
Con la celebre Kate Beckinsale protagonista, la pellicola si presenta come un action-thriller in cui la lotta per salvare un coniuge si mescola a un intrigo internazionale. Ma la domanda sorge spontanea: sarà all’altezza delle aspettative? Ecco una disamina del film che esplora trame e difetti, senza risparmiare qualche nota ironica sui suoi punti deboli.
All’inizio della storia, ci troviamo in Giappone. L’agente speciale Avery Graves, interpretata da Beckinsale, è sulla buona strada per completare una missione cruciale. Ma dopo il successo nel “Paese del Sol Levante”, il suo viaggio prosegue fino a Zagabria, dove vive una vita che sembra normale insieme al marito David, senza che lui sappia nulla delle sue vere attività. Ma la tranquillità dura poco: un giorno, il marito viene rapito, e il mondo di Avery cambia in un attimo.
Il rapimento del marito innesca una serie di eventi che mettono Avery di fronte a una scelta impossibile. I rapitori le forniscono un ultimatum: ha solo 9 ore per mettere mano su un file chiave, nomato Canary Black. Questo file, contenente informazioni sensibili su figure di spicco degli USA e del mondo, è il suo unico biglietto di salvezza per riscattare David. La tensione cresce, le domande si accumulano: a chi può rivolgersi? E perché le cose sembrano più complicate del previsto?
Mentre l’agente si muove nell’underground della criminalità, le difficoltà la porteranno a scoprire che il file ha un peso ancora più grave di quanto immaginasse. Gli eventi si intrecciano con colpi di scena, ma l’impressione generale è che la narrazione abbia troppo da offrire per essere digerita in un solo colpo, mettendo alla prova la pazienza del pubblico.
Passiamo ai punti deboli che affliggono Canary Black. La frase “c’è un file che tutti cercano” riassume perfettamente la confusione che permea il film. Lo spettatore può chiedersi perché, ad esempio, il file non possa essere semplicemente scaricato da un server quando sembra così a portata di mano. Anche di fronte a un péricolo immediato, si presentano situazioni paradossali: il marito ha prenotato biglietti aerei per un viaggio con un alias della moglie giorni prima di essere catturato – un colpo di scena poco credibile.
Le sparatorie nel centro di Zagabria dimostrano un eccesso di drammaticità; i tram continuano a circolare mentre i proiettili volano e le macchine esplodono. Un punto d’ironia che non sfugge: la protagonista che, da sola, affronta colleghi e nemici con una disinvoltura che rasenta il ridicolo. Mentre i giri di trama si intensificano, il finale risulta quasi una farsa, mescolando situazioni scontate a momenti senza senso.
Anche se il film cerca di mantenere alta la tensione con scene d’azione adrenaliniche, questo tentativo non riesce a coprire le falle narrative. La confusione è accentuata dalla presenza di tanti personaggi che si sovrappongono senza trovare una vera collocazione nella storia, creando un vero e proprio effetto di sovraffollamento narrativo.
Nonostante i difetti palesi, l’interpretazione di Kate Beckinsale nel ruolo di Avery è un punto luminoso in questo mare di confusione. Anche se il film trabocca di cliché e trame contorte, la sua performance riesce a conferire un certo carisma al personaggio. Beckinsale, che ha guadagnato notorietà per la sua versatilità nelle scene d’azione, si destreggia tra combattimenti e inseguimenti con una sicurezza che cattura l’attenzione.
Ma non è solo l’aspetto fisico a colpire. La Beckinsale riesce a trasmettere le emozioni di una donna che si trova costretta a lottare per salvare il proprio amore, evidenziando il suo talento anche in momenti di vulnerabilità. Tuttavia, il brio della sua interpretazione non basta a risollevare le sorti di un film che si perde in troppe direzioni.
In sostanza, Canary Black è un mix disordinato di azione e intrigo, con sprazzi di genialità e elementi di pura confusione. Il potenziale c’era, ma purtroppo affonda sotto il peso di un racconto poco coerente, lasciando il pubblico con un sapore agrodolce in bocca.