Furti all’interno di Leroy Merlin a Fiumicino: un’inchiesta coinvolge 26 indagati tra dipendenti e clienti

La questione dei furti all’interno del negozio Leroy Merlin di Fiumicino ha sollevato un vero e proprio scandalo, con ben 26 persone indagate. Tra gli coinvolti ci sono sia clienti che lavoratori del negozio, inclusi avvocati e operai. L’indagine ha rivelato un sistema ben organizzato, dove i dipendenti rubavano prodotti di vario genere per rivenderli a clienti a prezzi stracciati. Questo fenomeno ha portato a un giro d’affari di oltre un milione di euro, attirando l’attenzione delle autorità.

L’origine delle indagini

Tutto è iniziato nel corso del 2023 quando il responsabile del negozio Leroy Merlin ha notato molteplici anomalie nei bilanci. L’ammanco di prodotti era talmente significativo che ha spinto il dirigente a contattare i carabinieri della compagnia Aeroporti di Roma, temendo che ci fosse qualcosa di sospetto nel funzionamento interno del punto vendita. Le prime indagini hanno confermato i sospetti, portando alla luce una vera e propria operazione di furto da parte di alcuni dipendenti. Questi, in collaborazione con clienti fidati, avevano organizzato un sistema di furto e rivendita di articoli per il fai da te, come caldaie, trapani, e mobili da giardino.

Modus operandi dei coinvolti

Il meccanismo messo in atto dai dipendenti prevedeva un’acquisizione illecita di merci, che venivano poi vendute a clienti a prezzi fortemente ridotti. Secondo quanto riportato da varie fonti, tra cui la Repubblica, i clienti “fidati” commissionavano specifici articoli per il proprio uso, che i dipendenti provvedevano a rubare. Questa attività non rappresentava solo un furto, ma un vero e proprio affare per entrambe le parti coinvolte: i lavoratori intascavano una parte della somma, mentre i clienti beneficiavano di un prezzo conveniente. L’operazione, avviata tramite il tam-tam tra amici e conoscenti, si è rivelata proficua.

Conseguenze legali e futuri sviluppi

Con l’aumento dell’inchiesta, il numero degli indagati è cresciuto, al punto che ora sono 26 le persone a cui è stato notificato un avviso di garanzia. Le accuse formulate riguardano principalmente il furto aggravato, un reato serio che potrebbe comportare gravi conseguenze legali. I carabinieri hanno già eseguito arresti e provvedimenti di custodia cautelare per alcuni degli indagati. Resta ora da vedere quale sarà la decisione del giudice riguardo al rinvio a giudizio, che potrebbe ampliare ulteriormente le responsabilità legali di chi è coinvolto in questa vicenda.

Questa inchiesta non solo mette in luce un grave problema di sicurezza all’interno delle grandi catene di distribuzione, ma solleva interrogativi su come tali pratiche possano essere prevenute in futuro, affinché situazioni simili non si ripetano.

Pubblicato sotto