Una nuova misura economica sta per arrivare sulle buste paga dei lavoratori dipendenti. Si tratta del cosiddetto “bonus Natale”, un contributo una tantum di 100 euro che sarĂ disponibile nel mese di dicembre. Approfondiamo insieme i dettagli di questa iniziativa, le modalitĂ per ottenerlo e i requisiti necessari per fruirne. Tutti quei dipendenti, colf e badanti che non hanno sostituti d’imposta, dovrebbero prestare particolare attenzione.
Attraverso un’analisi approfondita, l’Agenzia delle Entrate mette in chiaro come gli addetti ai lavori che non dispongono di un sostituto d’imposta possono comunque beneficiare di questo bonus. Ad esempio, i lavoratori domestici che non hanno il classico datore di lavoro con poteri fiscali, possono richiedere l’indennitĂ direttamente nella loro dichiarazione dei redditi. Quest’anno, chi presenta i redditi per il periodo d’imposta 2024 potrĂ farlo. Anche coloro che si vedranno negato l’importo a dicembre, nel caso soddisfino i requisiti, possono farne richiesta nel 2025 utilizzando i moduli 730 o i redditi.
In effetti, la precisazione dell’Agenzia è fondamentale per comprendere chi ha diritto a questo incentivo. Chi non ha fatto la richiesta prima potrebbe non essere escluso, anzi, si avrĂ la possibilitĂ di richiedere l’importo anche dopo aver cessato la propria attivitĂ lavorativa nel corso del 2024. CiĂ² significa che la finestra per ottenere il bonus è ampia e consente a molti di non rimanere esclusi da questa utile misura di sostegno economico.
Inoltre, un punto importante che emerge dalla circolare è l’accento sull’autocertificazione, che dovrà essere compilata dal lavoratore e inviata al datore di lavoro, affinché possa ricevere l’importo corretto in busta paga. Non ci sono fronzoli, solo una serie di informazioni richieste, tra cui il reddito e i dettagli riguardo ai familiari a carico. Insomma assolutamente da tenere in considerazione, per non perdere questa opportunità .
I requisiti per ottenere il bonus Natale di 100 euro
Andiamo per gradi. Prima di tutto, è necessario che il reddito complessivo del richiedente non superi i 28mila euro nell’arco del 2024. Oltre a questo aspetto, fondamentale, è la presenza di familiari a carico. Questo significa che il richiedente deve avere un coniuge e almeno un figlio che siano fiscalmente a carico. Nel caso di nuclei monogenitoriali, il requisito si mantiene anche con un solo figlio, a patto che siano rispettate altre condizioni.
Senza dubbio, è interessante notare che il bonus arriva come un’integrazione nelle mensilitĂ di dicembre, rispetto alla tredicesima, ma spetta al lavoratore farne richiesta al proprio datore di lavoro; non ci sono automatismi, quindi il coinvolgimento attivo è necessario. Fino a 1,1 milioni di lavoratori potrebbero beneficiare di questa misura, secondo le stime dei vertici economici, che hanno elaborato i dati in base alle dichiarazioni dei redditi.
In sostanza, il processo per aderire a questa iniziativa è guidato da tre requisiti chiave: il reddito, la situazione familiare, e la capienza fiscale. Quest’ultima è fondamentale e si riferisce alla soglia della propria imposta lorda che deve essere superiore a quella delle detrazioni per il lavoro dipendente. A quanto pare, anche se i criteri per il reddito sono severi, ci sono vie parallele che consentono ai lavoratori senza sostituto d’imposta di ricevere questi versamenti importanti.
Nuclei monogenitoriali e coppie di fatto: quali considerazioni?
Un aspetto molto interessante è come la circolare affronti i nuclei monogenitoriali e le coppie conviventi non sposate. Qui la questione si fa piĂ¹ complessa, ma l’Agenzia delle Entrate ha tracciato delle linee chiare. Per i nuclei monogenitoriali, il bonus sarĂ accessibile in diversi scenari, anche nel caso in cui il coniuge sia deceduto o non risulti riconosciuto. E per i legami affettivi stabili tra coppie che convivono, anche se non legalmente unite, ci sono opportunitĂ di accesso.
Questa è una parte che ha sollevato parecchie discussioni durante l’approvazione del decreto, ma il punto chiave è che non ci sono preclusioni riguardo alla vivenza more uxorio, purchĂ© si rispettino gli altri requisiti. Questo punto è cruciale per garantire che piĂ¹ famiglie siano incluse in questa misura di sostegno.
Ora, per i datori di lavoro, l’onere di riconoscere il bonus Natale si collega direttamente al pagamento della tredicesima. In altre parole, il sostituto d’imposta è tenuto a rimborsare i lavoratori a seguito di una richiesta formale. Questo meccanismo non cambia nemmeno a seconda dell’orario di lavoro, che sia a tempo pieno, parziale, indeterminato o determinato. Infine, il bonus non influisce sulle imposte sulla casa di residenza, un bene fondamentale che non prende parte al calcolo del limite di reddito.
Il bonus Natale, quindi, rappresenta un gesto significativo da parte delle istituzioni, cercando di portare un po’ di sollievo e sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie durante il periodo festivo.