Like a Dragon: il videogioco diventa un film su Prime Video

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Continuano le trasposizioni cinematografiche di videogiochi: “Like a Dragon” arriva su Prime Video. Come sarà il risultato?

Le trasposizioni cinematografiche e televisive dei videogiochi stanno vivendo un periodo d’oro, con successi clamorosi come quelli di Super Mario e Sonic. Anche serie come The Last of Us e Fallout hanno catalizzato l’attenzione del pubblico e degli appassionati. In questo contesto, l’annuncio di Amazon MGM Studios su un adattamento di Like a Dragon, un franchise iconico di SEGA creato dal designer Toshihiro Nagoshi, ha suscitato grande entusiasmo. Ma come si comporta questo progetto, tutto da scoprire, in un panorama così affollato e competitivo?

Like a Dragon può vantare una trama ricca di eventi e personaggi indimenticabili, strutturata su un arco narrativo che si è sviluppato nel corso di diverse generazioni. La saga ha visto il suo protagonista, Kazuma Kiryu, affrontare una serie innumerevole di sfide nel contesto della malavita giapponese. Questo elemento ha fatto sì che i fan nutrissero grandi aspettative nei confronti dell’adattamento: l’idea di assistere alla crescita di Kiryu in un contesto di crimine e redenzione era un sogno per molti. Tuttavia, la trasposizione non può dirsi semplicissima, considerando le complessità narrative e emotive racchiuse nell’universo di Like a Dragon. La storia per celluloide richiede un approccio sensibile per catturare l’essenza dei suoi personaggi e le loro motivazioni, eppure i timori crescono alla luce delle dichiarazioni fatte dai produttori: rivelarono di non avere una conoscenza approfondita del materiale di partenza. È quindi lecito chiedersi: come sarà affrontato il percorso del Drago di Dojima nel mondo di Prime Video?

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Fonte: Instagram @likeadragonitalia – Nuovo adattamento – Iilsovranista.it

Un’interpretazione audace e complessa

Nel tentativo di dare vita al dramma di Kazuma Kiryu e dei suoi compagni, i creatori di Like a Dragon – Yakuza si sono avventurati in un territorio ricco di rischi. La serie parte dal 1995 e introduce il pubblico a un Kiryu molto giovane, coinvolto in una rapina che inavvertitamente lo porterà a entrare in conflitto con la Yakuza, in particolare con il clan Tojo. Rispondendo a una situazione disperata per lui e i suoi amici orfani, Kiryu si trova costretto a prendere decisioni che cambieranno per sempre il suo destino. Ma qui ci sono dei segnali di preoccupazione: a differenza delle incarnazioni videoludiche originali, il legame tra Kiryu e il suo genitore adottivo, Shintaro Kazama, appare alterato, e questo allontanamento dai tratti caratteriali fondamentali potrebbe risultare deleterio. Ahimè, sembra che l’adattamento prenda una piega che potrebbe non rendere giustizia ai sentimenti e alle aspirazioni del personaggio. L’intero progetto solleva interrogativi su come la trama potrà assemblarsi e su quanto potrà davvero cogliere lo spirito dell’originale senza perdere l’essenza che ha reso Like a Dragon una vera e propria pietra miliare nel mondo videoludico.

Flashback e linee temporali: una narrazione complessa per “Like a Dragon”

Like a Dragon – Yakuza si sviluppa attraverso due linee temporali striscianti che si intrecciano: una che si svolge nel 1995, l’altra nel 2005. In questo modo, il team di scrittura ha la possibilità di esplorare le conseguenze delle azioni di Kiryu e gli effetti che queste hanno sui suoi amici, creando un espediente narrativo intrigante. Tuttavia, ciò non è privo di sfide. Nonostante le buone intenzioni, possono emergere incongruenze che distolgono l’attenzione dalla profondità emotiva che ci si aspetterebbe. La costruzione di un’identità coerente attraverso queste diverse epoche sarà cruciale, e così, la riuscita della serie dipenderà in gran parte dalla loro abilità nel gestire le transizioni per mantenere alta la tensione narrativa. La narrazione, anche se con buone potenzialità per rivelare relazioni sfumate e conflitti, potrebbe correre il rischio di risultare confusa o incoerente se non ben articolata, portando il pubblico a chiedersi come queste due linee temporali si collegheranno in modo significativo.

Kamurocho: un affascinante ma imperfetto setting

Uno degli aspetti più attesi di Like a Dragon – Yakuza è senza dubbio la rappresentazione della Kamurocho, il quartiere iconico di Tokyo. Grazie a un budget consistente, la serie ha cercato di restituire la sua vitalità e il suo fascino. Tuttavia, non mancano momenti in cui l’uso eccessivo della computer grafica può far vacillare il senso di realismo. Allo stesso tempo, il cast giapponese, purtroppo accompagnato da alcuni difetti nella trama, riesce a impegnarsi e a portare sullo schermo un’interpretazione valida. La recitazione di Ryoma Takeuchi nei panni di Kiryu sicuramente attira l’attenzione, mostrando un potenziale che potrebbe svilupparsi ulteriormente. E anche se la coreografia delle scene di battaglia si dimostra ben realizzata, l’assenza di spinte creative direzionali può lasciare un sapore ancor più amaro. Pertanto, sebbene la produzione possa vantare alcuni apprezzabili risultati visivi e performativi, nel complesso la sensazione è quella di un prodotto che stenta a decollare e si accontenta di rimanere a livelli di intrattenimento discreti.

Un’opera dalle molteplici sfaccettature

Il viaggio di Like a Dragon su Prime Video rappresenta un tentativo audace di portare nel mondo delle serie in streaming una delle racconti più iconici del panorama videoludico. Eppure, l’adattamento sembra doversi confrontare con il peso di un’eredità narrativa complessa e profonda. Mentre gli sforzi per dare vita a questo universo sono lodevoli, la differenza di tono e di interpretazione rischia di sviare dalle aspettative legittime dei fan. Insomma, il progetto ha il potenziale per rimanere affascinante, ma a che prezzo? La speranza è che, nonostante i difetti evidenziati, il viaggio attraverso la criminalità organizzata giapponese possa riservare sorprese e momenti memorabili, rimanendo comunque un complesso e irrinunciabile capitolo per tutti gli appassionati del franchise di Like a Dragon.