Spero che un giorno possano far pace. Prima che diventiamo tre vecchietti su una carrozzina, mi piacerebbe bere un’altra volta una Tennent’s rossa tutti insieme. Mauro Repetto, l’ex parte del duo musicale 883, esprime un desiderio che colpisce al cuore. La nostalgia e il rammarico per un’amicizia che ha subito un duro colpo, compiono un viaggio sentimentale nel passato, dove musica e amicizia si intrecciano in modo indissolubile.
Mauro Repetto non può fare a meno di ripensare ai tempi passati. Intervistato dal Corriere della Sera, racconta il legame speciale con Max Pezzali, che risale ai banchi di scuola. “È stato il mio migliore amico in assoluto, non credo che potrò mai trovare un altro amico come lui, è la persona a cui sono stato umanamente più legato” dice, con un velo di malinconia nella voce. Le immagini di gioventù si mescolano a momenti di successo, come il Festivalbar vinto quando entrambi vivevano ancora in casa con i genitori. Ma l’idillio non è durato per sempre: «Con Max, le frequenze sono cambiate».
La questione è sempre stata più profonda di una separazione professionale; il sogno americano di Mauro, che si è spinto fino a New York, ha segnato il punto di rottura. Max, che per primo aveva condiviso la sua esperienza nella Grande Mela, lo ha spronato a intraprendere un viaggio personale. “Volevo esplorare quella giostra, cercare quella chimera che mi richiamava” racconta, eppure si rende conto di non essere preparato. «L’unica cosa che ho sottovalutato è stata la lingua», ammette, mostrando la vulnerabilità nei confronti di una cultura così distante dalla sua.
La scossa dell’addio e il peso del successo per gli 883
Il nome 883 è continuato a vivere anche dopo la partenza di Repetto. Ma questo non è stato senza conseguenze. Quando Mauro ha deciso di lasciare, suo padre lo ha rimproverato. “Altro che Uomo Ragno, tu hai ucciso la gallina dalle uova d’oro” è l’accusa letterale che riceve dal genitore. Cambiare rotta e ricercare nuovi obiettivi ha significato anche mettere in discussione un’eredità ricca di successi e concerti. Tuttavia, il focus principale per Mauro e Max non è mai stato il denaro. “Non abbiamo mai parlato di soldi. Era sempre una questione di sogni e desideri”, dichiara con una certa determinazione.
Dopo la partenza di Repetto, la musica degli 883 ha continuato a risuonare, lasciando un segno indelebile nel mondo della musica italiana. In una riga tra ricordi e ricerche di futuro, c’è l’amore per ciò che hanno costruito. Per Mauro, «sono partito per un’altra giostra, chissenefrega di quello che ho lasciato». L’atteggiamento di Repetto rivela uno spirito indomito, un desiderio di avventura e scoperta.
Un legame che resiste alla distanza
Mentre il tempo passa e ciascuno di loro ha preso strade diverse, la speranza di un riavvicinamento non abbandona Mauro. Questa attesa sottende molte più emozioni di quanto possa sembrare. “Non è mai troppo tardi” potrebbe essere il mantra di qualcuno in cerca di riconciliazione. Gli anni possono aver ridotto le loro interazioni, ma resta una scintilla di quello che una volta era un grande legame. Le immagini di concerti, risate condivise e sogni costruiti insieme continuano a occupare un posto speciale nella memoria di entrambi.
La storia degli 883 è un racconto di amicizia, sogni e una passione per la musica che ha toccato il cuore di molti. Mentre il mondo avanza, Mauro Repetto dà un’occhiata indietro e, tra nostalgie e speranze, continua a credere in un futuro dove tutto potrebbe tornare a brillare. Gli 883 sono più di un semplice gruppo musicale; rappresentano un’epoca di gioventù e speranza, che molti continuano a portare nel cuore.