Le recenti modifiche al Codice della strada, entrate in vigore da un mese, stanno già influenzando il mercato dei monopattini elettrici a noleggio. Le nuove norme, secondo l’Alleanza per la mobilità sostenibile, hanno portato a un preoccupante calo dell’uso di questi mezzi. Identificare le cause e le implicazioni di queste regole è cruciale per comprendere le ricadute economiche e lavorative nel settore del mobility sharing.
L’attuazione del nuovo Codice della strada ha portato a importanti modifiche per il settore della mobilità condivisa. In particolare, il numero di noleggi di monopattini elettrici è diminuito drasticamente, raggiungendo un calo stimato del 30% rispetto al periodo precedente all’entrata in vigore delle nuove norme. Questo calo si traduce in minori entrate per le aziende del settore e sta sollevando preoccupazioni per la loro sostenibilità economica.
Le nuove disposizioni introdotte richiedono che gli utenti indossino il casco, siano in possesso di una targa identificativa e di un’assicurazione, applicabili anche ai mezzi a noleggio. Le sanzioni per chi non rispetta questi obblighi sono da considerarsi severe: le multe possono arrivare fino a 400 euro per chi circola senza assicurazione. Tali modifiche richiedono una grande adattabilità non solo da parte degli utenti ma anche delle aziende che gestiscono i servizi di sharing.
Tuttavia, sebbene siano state annunciate, le nuove regole non sono ancora completamente operative. In attesa dei decreti attuativi da parte dei ministeri competenti, inclusi Trasporti e Infrastrutture, il settore continua a navigare in un mare di incertezze. I limiti imposti, come il divieto di circolazione contromano e il tetto di velocità, aggiungono un ulteriore livello di complessità per gli operatori, che si ritrovano a dover riformulare le loro strategie commerciali.
È fondamentale considerare anche le conseguenze occupazionali delle nuove normative. L’Associazione che rappresenta gli operatori del settore segnala che, in seguito all’implementazione del nuovo Codice, potrebbero andare in fumo circa 1.200 posti di lavoro, con ulteriori tremila posizioni non create nel corso dei prossimi cinque anni. Questo porta a un totale di oltre 4.000 posti di lavoro a rischio, una statistica allarmante per un settore che si era espanso vigorosamente negli ultimi anni.
La preoccupazione è che la flessione nell’uso dei monopattini elettrici porti non solo alla perdita di posti di lavoro già esistenti ma anche all’impossibilità di creare nuove opportunità occupazionali. Gli operatori segnalano che l’incertezza generata dalla mancanza di chiarimenti sui decreti attuativi spinge gli utenti a mantenere le distanze dai monopattini, preferendo mezzi di trasporto tradizionali e più inquinanti.
Di fronte a una situazione che prosegue nel deteriorarsi, l’Alleanza per la mobilità sostenibile ha rivolto un appello al governo per chiedere chiarimenti e soluzioni a supporto delle aziende di mobilità condivisa. È evidente come il settore coinvolga non solo numerose aziende che offrono servizi di monopattino, ma anche una vasta gamma di posti di lavoro e impatti ambientali.
La richiesta fa eco alla necessità di perseguire politiche di supporto e incentivazione per il mobility sharing, un segmento fondamentale nella transizione verso forme di trasporto più sostenibili nelle città italiane, rendendo essenziale non solo la salvaguardia dei lavori esistenti, ma anche l’attrazione di investimenti futuri. Le attuali regolazioni devono essere riformulate in modo ponderato, considerando l’equilibrio necessario tra sicurezza, sostenibilità e opportunità economiche per garantire un futuro stabile per il settore.