Riapertura del Ponte dell’Industria slitta a febbraio: critiche dall’opposizione si intensificano

La riapertura del Ponte dell’Industria, un’importante infrastruttura che collega i quartieri Ostiense e Portuense di Roma, è prevista per febbraio. Questa struttura, nota anche come ponte di ferro, è stata chiusa a causa di un incendio che ha colpito il ponte nel 2021. Le continue proroghe nella tempistica di riapertura hanno sollevato forti critiche da parte delle opposizioni, che denunciano un fallimento dell’amministrazione Gualtieri nel mantenere le promesse fatte ai cittadini.

I dettagli del ponte e l’importanza storica

Il Ponte dell’Industria è un’opera iconica costruita nel 1862 e si estende per circa 130 metri, fungendo da collegamento chiave tra via del Porto Fluviale e via Antonio Pacinotti. La chiusura di questa infrastruttura rappresenta un serio impedimento per la mobilità nella zona, in particolare per i residenti e le attività commerciali che dipendono da questo snodo. L’intervento di ripristino è gestito da Anas e, oltre a ripristinare la funzionalità del ponte, mira a preservare un’importante eredità storica della capitale. L’amministrazione ha sottolineato la necessità di questo intervento per evitare la chiusura definitiva prevista per il 2026.

Il ponte ha subito danni significativi nella notte tra il 2 e il 3 ottobre 2021, quando un vasto incendio ha compromesso la sua integrità strutturale. L’analisi ha mostrato che, senza opere strutturali, la sicurezza del ponte sarebbe stata a rischio, limitando l’apertura parziale per non più di cinque anni. L’importanza di questi lavori non è solamente funzionale ma anche simbolica, rappresentando un patrimonio culturale significativo per Roma.

Critiche all’amministrazione e ritardi nel cantiere

Le opposizioni, in special modo i membri di Fratelli d’Italia, hanno esposto il loro malcontento riguardo ai continui ritardi che hanno afflitto il cantiere. Federico Rocca e Marco Palma, rappresentanti del partito, hanno affermato che i rinvii nella riapertura erano stati preannunciati dai residenti, che avevano già notato l’esiguità della forza lavoro presente nel cantiere durante l’estate. Questo ha portato a qualificare la situazione come una “cronaca annunciata”, evidenziando che la carenza di operai ha impedito di rispettare le scadenze iniziali.

Secondo i consiglieri di Forza Italia, Matteo Bruno e Daniele Calzetta, l’amministrazione Gualtieri sta tradendo le aspettative dei cittadini, mettendo in evidenza come il progetto di riapertura del ponte, che doveva concludersi entro la fine del 2024, si sia rivelato un’illusione. La situazione di stallo sta avendo ripercussioni negative, aggravando il traffico e danneggiando il tessuto commerciale e sociale della zona. Questi problemi hanno reso i cittadini e i commercianti ostaggio di incertezze, impedendo una pianificazione adeguata delle proprie attività quotidiane.

Le aspettative per la riapertura e il futuro del ponte

Nonostante le polemiche, l’amministrazione ha confermato che la riapertura del Ponte dell’Industria è prevista per febbraio. Questo è visto come un passo cruciale non solo per il ripristino della mobilità e del commercio nella zona, ma anche per il recupero dell’immagine pubblica dell’amministrazione Gualtieri, che si trova sotto la lente d’ingrandimento per gli impegni non rispettati.

I 18 milioni di euro stanziati per i lavori indicano il livello di rilevanza che l’amministrazione attribuisce a questa infrastruttura. Ora, tuttavia, l’attenzione si concentra sulla velocità con cui i lavori verranno completati e se, effettivamente, il termine di febbraio sarà rispettato. Solo il tempo dirà se le aspettative dei cittadini verranno finalmente soddisfatte, dopo un periodo di attesa e frustrazione.

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Redazione Ilsovranista