Rinvio a giudizio per la donna accusata di omicidio stradale dopo la tragica morte di una bimba a Brescia

La notizia del grave incidente avvenuto a Brescia ha scosso la comunità locale e suscitato una forte indignazione. La Procura della città ha richiesto il rinvio a giudizio per una donna di 76 anni, accusata di omicidio stradale. Il tragico accaduto riguarda Sofia, una bimba di soli 18 mesi, investita mentre camminava con la nonna nel parcheggio del suo asilo, il 3 giugno scorso. Le circostanze di questo incidente hanno portato a interrogativi sulla responsabilità e la sicurezza stradale.

L’incidente e le conseguenze

Il fatale incidente è accaduto nei pressi dell’asilo bilingue Little England, situato in viale Caduti del Lavoro a Brescia. Secondo le ricostruzioni, la donna alla guida di un SUV stava uscendo dal parcheggio dopo aver ritirato il nipotino dalla scuola elementare. Gli accertamenti delle autorità indicano che il veicolo non si trovava in retromarcia, contrariamente a quanto ipotizzato in un primo momento.

Le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno rivelato che il SUV, un modello di Mercedes GLC 220, colpiva la nonna di Sofia e la piccola durante una manovra in avanti. Con una velocità ridotta, l’auto ha urtato la nonna e ha centrato in pieno la bimba. Sofia, che si trovava in una situazione di vulnerabilità a livello del parcheggio, è stata immediatamente soccorsa, ma purtroppo è stata trovata in arresto cardiaco e deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso degli Spedali Civili di Brescia.

Le indagini e la posizione della conducente

Le indagini condotte dalla polizia hanno escluso un errore nella gestione del cambio automatico da parte della conducente. Quest’ultima ha riferito agli inquirenti di non essere riuscita a vedere Sofia, definita “praticamente invisibile” dall’altezza dell’abitacolo del SUV. La difesa sostiene che la bimba potesse trovarsi in un punto del parcheggio non adeguato per camminare, potrebbe anche configurare una responsabilità condivisa.

La prossima udienza preliminare è fissata per il 16 aprile presso il tribunale, presieduta dal gup Cesare Bonamartini. Durante questo incontro, si definiranno le future fasi del processo e si valuteranno eventuali ulteriori elementi che emergeranno dalle indagini. In città, la tragedia ha sollevato un acceso dibattito sulla sicurezza nei pressi delle scuole e sulle misure di protezione per i bambini, già vulnerabili nelle situazioni di traffico.

Il dibattito sulla sicurezza stradale

L’incidente ha riacceso i riflettori su una questione fondamentale: la sicurezza stradale, specialmente all’interno delle aree scolastiche. Molti genitori e membri della comunità di Brescia hanno espresso preoccupazione per le condizioni di sicurezza nei parcheggi e nei punti di accesso alle scuole. La presenza di segnali chiari, zone di rallentamento e il rispetto delle norme stradali sono aspetti che potrebbero contribuire a prevenire simili tragedie in futuro.

Le autorità locali potrebbero beneficiare di un’analisi approfondita delle condizioni stradali e delle possibili modifiche alle infrastrutture, per garantire che le aree scolastiche siano sicure per i più piccoli. Questo tragico evento funge da monito e stimola un confronto necessario su come migliorare la sicurezza stradale in contesti affollati e vulnerabili come quelli delle scuole.

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