La notte di Capodanno a Milano ha visto un preoccupante episodio di violenza sessuale di gruppo nella centralissima piazza Duomo. Le testimonianze raccolte iniziano a delineare un quadro agghiacciante, con diverse vittime che hanno affrontato momenti di terrore. Una coppia emiliana si è trovata coinvolta in questa drammatica situazione, in cui il marito ha avuto un ruolo cruciale nel difendere la moglie da un gruppo di molestatori. Gli inquirenti stanno facendo il possibile per raccogliere ulteriori dettagli sulla vicenda.
Testimonianza della coppia emiliana
Un uomo e una donna provenienti dall’Emilia hanno raccontato agli investigatori di essere stati protagonisti di un orribile episodio accaduto a piazza Duomo durante la festa di Capodanno. Secondo quanto riferito, la donna è stata circondata da un gruppo di uomini, che altri testimoni hanno quantificato in un numero tra 30 e 40. In quel momento critico, il marito ha prontamente reagito, riuscendo a strappare la moglie dalle mani di questi aggressori, che stavano molestando vari passanti. La testimonianza di questa coppia è attesa dagli inquirenti, che sperano di riuscire a ricostruire esattamente gli eventi accaduti.
Questo episodio non è un caso isolato. Altre tre persone hanno confermato di essere state molestate, portando le denunce a un numero crescente di vittime in una serata che avrebbe dovuto essere di festa. Le autorità stanno inoltre esaminando tutte le possibilità di indagine, compresi i materiali video provenienti dalle telecamere di sicurezza presenti nella zona, per avere un quadro più chiaro di quello che è accaduto.
Il racconto della giovane vittima belga
La testimonianza che ha avviato le indagini proviene da una ragazza di 20 anni di origine belga, che si trovava in piazza Duomo con un gruppo di amici. Nella folla, si è trovata a fronteggiare un episodio violento quando un gruppo di giovani, stimato tra le 30 e le 40 persone, ha iniziato a palpeggiarla. La giovane ha descritto il momento come straziante e ha sottolineato che è stata salvata grazie all’intervento di una coppia di italiani. “È stato un signore a salvarmi,” ha raccontato, aggiungendo che anche la moglie era stata vittima dei maltrattamenti.
Questa denuncia ha acceso i riflettori su un tema sensibile e purtroppo sempre più ricorrente: le molestie sessuali avvengono non solo in contesti isolati, ma anche in occasioni pubbliche come eventi festivi. Le autorità competenti stanno indagando non solo sulle violenze perpetrate quella notte, ma anche sul contesto e sull’ambiente che hanno permesso un simile comportamento.
L’indagine in corso e l’ipotesi di taharrush gamea
La Procura di Milano, coordinata dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo, ha avviato un’indagine approfondita sugli episodi di violenza di Capodanno. L’ipotesi di reato si sta orientando sull’eventualità di un caso di taharrush gamea, termine arabo che descrive aggressioni di massa ai danni di donne. Le denunce di altre vittime, tra cui un’avvocata lombarda e una giovane inglese, hanno amplificato il quadro delle violenze, con notizie su potenziali ulteriori vittime che, purtroppo, hanno scelto di non formalizzare la denuncia al momento.
L’attenzione degli inquirenti si concentra sulle immagini delle telecamere di sicurezza, che potrebbero rivelare dati cruciali per identificare gli aggressori e comprendere le dinamiche di quell’orribile serata. Questo accadimento ha scosso la comunità milanese, accendendo il dibattito su sicurezza e protezione delle donne in situazioni pubbliche e di festa.
La gravità di quanto accaduto a Capodanno a Milano sottolinea un problema sociale persistente, e la vigilanza delle autorità è fondamentale per prevenire che episodi simili possano ripetersi.